Omaggio della comunità di Spello a San Feliciano vescovo e martire, patrono della città e Diocesi di Foligno
Per scaglionare l’omaggio dei fedeli al nostro Santo Patrono in questo tempo segnato dalla pandemia, si è proposta un’itineranza di una statua lignea in miniatura policroma e dorata del 1890 nelle varie zone e Unità pastorali della diocesi.
L’arrivo nella città di Spello è in programma martedì 19 gennaio 2021 a partire dalle ore 9:30 nella Chiesa di San Lorenzo Martire. Alle ore 17:30 Preghiera del Vespro e alle ore 18.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da fratel Paolo Maria Barducci parroco di Limiti. Alle ore 20:45 Preghiera del Santo Rosario.
Tutte le altre celebrazioni sono sospese.
FELICIANO nacque a ‘Forum Flaminii’ odierna San Giovanni Profiamma, da una famiglia cristiana, intorno al 160, si recò a Roma al tempo di papa Eleuterio (174-189) e raccolto e istruito da un arcidiacono.
Tornato nella sua zona d’origine cioè la Tuscia, dove erano ancora tutti pagani e il sacerdozio ancora ignoto, dopo un periodo di evangelizzazione viene eletto vescovo dai suoi concittadini e riceve l’ordinazione a Roma da papa Vittore I.
Prende a predicare in vaste zone dell’attuale Umbria, per prima Foligno, poi Spello, Bevagna, Assisi, Perugia, Norcia, Plestia, Trevi, Spoleto, non tutte queste città corrisposero alle sue predicazioni evangeliche.
Riceve dal papa il privilegio del pallio e così può consacrare vescovo di Terni il diacono Valentino; egli è il primo dei vescovi di tutta la provincia Appenninica.
Feliciano, secondo un’antica ‘Passio’ e secondo gli studi di vari autorevoli agiografi, è considerato vescovo di Foligno oltre che di ‘Forum Flaminii’ dove nacque, di cui viene considerato il primo vescovo; il suo episcopato durò 56 anni e morì alla veneranda età di 94 anni, durante la persecuzione di Decio (249-251), il testo dice che morì ‘poena laceratus’ il 24 gennaio, a tre miglia dalla sua città, cioè a Monte Rotondo – Foligno, dove fu sepolto e di cui è il venerato patrono, celebrato alla stessa data.
Il duomo di questa città si può considerare, con i suoi affreschi, il più ricco e veritiero centro iconografico del santo vescovo, egli è raffigurato nelle varie epoche con sontuosi abiti vescovili e spesso con mani e piedi trafitti.
Nel 965 alcune reliquie furono traslate a Minden in Germania, per cui è stato considerato vescovo di quella città con festa al 20 ottobre, errore che sdoppia la persona e che è passato anche nel ‘Martirologio Romano’.