Saluto del Parroco, Mons. Giuseppe Bertini

Ringrazio mons. Vescovo per la partecipazione alla solenne Concelebrazione, il Signor Sindaco, le Autorità civili e militari.
Saluto i collaboratori: Il Sem. Riccardo Saraga che fra poco sarà ordinato diacono, i sacerdoti d. Taras, d. Ioseph, originari rispettivamente dall’Ucraina e dall’India, oltre coloro che già lavorano in questa Unità pastorale da tempo, d. Marcello, d. Venanzo, i religiosi francescani Cappuccini. I Piccoli Fratelli del Vangelo e le Comunità religiose femminili di S. Maria Maddalena, le Clarisse di Vallegloria, le Suore Missionarie francescane della Villa, le Sorelle della Casa della Povera Gente e dell’Eremo della Trasfigurazione di Collepino.
Saluto tutti i sacerdoti presenti, in particolare d. Luciano Avenati con il quale ho condiviso la formazione in Seminario e tanti momenti di vita sacerdotale, che mi ha incoraggiato ad assumere questo nuovo servizio e mi ha dato anche la disponibilità ad aiutarmi.
Non so quante energie e tempo ci saranno ancora per me, farò tuttavia il possibile per poter servire questa porzione di Chiesa locale che merita premura, rispetto e affetto; Spello è una città anche dal punto di vista religioso molto ricca, sensibile, bella”.
Soltanto nel corso dell’ultimo secolo ha espresso una straordinaria fioritura di vocazioni religiose e sacerdotali tra cui sono stati scelti i vescovi: Gaetano Franceschini, arcivescovo di Macerata, Domenico Della Vedova per Tivoli, Adalberto Marzi per l’Alto Solimoes, Giovanni Benedetti per la nostra Chiesa particolare; i sacerdoti: d. Bernardo Angelini, d. Ernesto Buono, d. Paolo Salari, d. Primo Marani, d. Angelo Lanna, d. Mario Sensi, d. Venanzo Peppoloni, d. Giovanni Zampa e chi vi parla.
Insieme ai collaboratori, ci disponiamo a svolgere il nostro servizio sull’esempio del Buon Pastore:
– Il primo gesto del Pastore vero, è quello di entrare nel recinto delle pecore, conoscere ciascuna per nome e poi di condurle fuori.
– La seconda caratteristica del pastore è quella di camminare davanti alle pecore, una guida che apre sentieri adeguati per la comunità cristiana e per ogni persona.
– Una guida autorevole che precede e convince con il suo andare sicuro, davanti a tutti, in ogni situazione di incertezza o di fatica.
– Infine il pastore non attira l’attenzione su di sé, non cerca di esaltare le sue capacità, ma si impegna a diventare un raggio di quella luce che viene da Dio e conduce a Dio.
E’ solo il Vangelo che deve risplendere: è il Signore che guida la storia e noi siamo servi, Servi inutili chiamati a scomparire.
A tutti chiedo impegno e disponibilità in spirito di fraternità e di comunione.
Mons. Giuseppe Bertini
Saluto Cattedrale Foligno, 18 ottobre 2025
Avevamo sperato che una simile celebrazione potesse essere vissuta non oggi ma tra molti anni. La realtà si offre a noi con i segni, magari poco comprensibili, della Provvidenza e noi non possiamo sfuggirla o detestarla: ci è chiesto di abitarla e interrogarla.
Ma è affascinante anche nell’ultima ora tradurre in concretezza e affidamento totale quel perenne invito di Gesù: Seguimi.
Saluto dunque ciascuno, a partire da tutti i sacerdoti concelebranti, in particolare il vicario generale. In questi anni ho potuto condividere la fraternità sacerdotale anche con altri sacerdoti (D.Taras, d. Igor, i Libanesi, ecc.) che ringrazio per la collaborazione.
Dall’altare del cielo, sono certo, stanno partecipando a questa liturgia anche i vescovi Siro, Giovanni, Arduino e don Decio, d. Ernesto, d. Mario, d. Dante, d, Eros e gli altri che ho conosciuto e stimato con i quali ho collaborato nel ministero. La fraternità sacerdotale che ho sperimentato è stata profonda e vera, caratterizzata da gesti sobri, scelte condivise, parole schiette, amore per la chiesa e il Signore, passione per la gente. Di questo sono grato perché come ha scritto don Lorenzo Milani, “un prete isolato è inutile, non sta bene […] e non serve a niente”.
Saluto le comunità religiose, ammirevoli per la dedizione, la preghiera, la fedeltà.
Grazie a tutte le collaboratrici e collaboratori, ai volontari che in questi anni, in molti modi e in molte forme, nella parrocchia, nelle associazioni di antica e recente costituzione, hanno reso possibile ogni iniziativa, ogni celebrazione, ogni impresa grande come anche l’attività ordinaria spesso nascosta della nostra parrocchia. Il vostro servizio generoso mi ha permesso di conoscere quanta passione c’è in molte persone e quanto è diffusa e silenziosa la disponibilità al bene. Siete buona notizia che spesso non viene raccontata. Il vostro impegno ha donato alla Città esperienze straordinarie e mostrato un volto di Chiesa vicina e accogliente verso tutti.
Nessuna iniziativa in questi anni è stata “mia”: ogni gesto è stato espressione della comunità, sostenuto da una rete sorprendente di benefattori che mi hanno fatto molte volte sperimentare la Provvidenza. E proprio per questo iniziative e progetti, sicuramente proseguiranno anche in futuro.
Una comunità cristiana è ricca, vitale e attraente se rende protagonisti anche chi ha biografie e identità differenti: non cedete alla tentazione della chiusura allontanando o non dando spazio a movimenti, associazioni, persone che desiderano vivere l’avventura autentica della fede in un modo sempre più creativo e vicino alle attese della gente.
Di Foligno mi mancheranno le persone e le associazioni, ma anche gli spazi della città. Congedandomi ripeto che il Signore guida la storia e che noi siamo suoi servi.
Mons. Giuseppe Bertini





